giovedì 31 gennaio 2013
LABORATORIO
La vite di Archimede
La vite di Archimede, detta anche còclea, è un dispositivo elementare usato per sollevare un liquido, o un materiale sabbioso, ghiaioso, o frantumato.
La macchina è costituita da una grossa vite posta all'interno di un tubo. La parte inferiore del tubo è immersa nell'acqua (o in ciò che deve sollevare), dopodiché, ponendo in rotazione la vite, ogni passo raccoglie un certo quantitativo di liquido, che viene sollevato lungo la spirale fino ad uscire dalla parte superiore, dove viene scaricata. L'energia per la rotazione può essere fornita dalla rotazione di una maniglia, da animali, da eliche di mulini a vento o da un trattore agricolo.
La vite di Archimede è attribuita ad Archimede sulla base delle testimonianze dello srorico Diodoro Siculo. Recenti studi indicano però che essa potrebbe essere molto anteriore ad Archimede in quanto utilizzata per irrigare i giardini pensilidi Babilonia. Archimede, ad Alessandria d'Egitto per studi, avrebbe così importato in Italia lo strumento già conosciuto in medio-oriente.
È tuttora usata, principalmente per sollevare acqua, per l'irrigazione, ma anche per sollevare il grano e metterlo nei silos.
Poiché la capacità di sollevamento è limitata dalla lunghezza del dispositivo, spesso vengono utilizzate più viti che lavorano in catena sollevando l'acqua su livelli successivi.
La vite di Archimede
La vite di Archimede, detta anche còclea, è un dispositivo elementare usato per sollevare un liquido, o un materiale sabbioso, ghiaioso, o frantumato.
La macchina è costituita da una grossa vite posta all'interno di un tubo. La parte inferiore del tubo è immersa nell'acqua (o in ciò che deve sollevare), dopodiché, ponendo in rotazione la vite, ogni passo raccoglie un certo quantitativo di liquido, che viene sollevato lungo la spirale fino ad uscire dalla parte superiore, dove viene scaricata. L'energia per la rotazione può essere fornita dalla rotazione di una maniglia, da animali, da eliche di mulini a vento o da un trattore agricolo.
La vite di Archimede è attribuita ad Archimede sulla base delle testimonianze dello srorico Diodoro Siculo. Recenti studi indicano però che essa potrebbe essere molto anteriore ad Archimede in quanto utilizzata per irrigare i giardini pensilidi Babilonia. Archimede, ad Alessandria d'Egitto per studi, avrebbe così importato in Italia lo strumento già conosciuto in medio-oriente.
È tuttora usata, principalmente per sollevare acqua, per l'irrigazione, ma anche per sollevare il grano e metterlo nei silos.
Poiché la capacità di sollevamento è limitata dalla lunghezza del dispositivo, spesso vengono utilizzate più viti che lavorano in catena sollevando l'acqua su livelli successivi.
Lo scorso anno scolastico, durante la visita al Museo dell’Ambiente di Torino
avevamo visto e provato la vite di Archimede.
Perché
non costruirne una in classe? Abbiamo provato a riprodurla con materiale
trovato a scuola ed ha funzionato.
martedì 29 gennaio 2013
Dal diario di Zlata, 12 anni
Dal
diario di Zlata, 12 anni Serajevo, 29 giugno 1992
Cara Mimmj, NOIA!!! SPARI!!! GRANATE!!! MORTI!!! DISPERAZIONE!!! FAME!!! DOLORE!!! PAURA!!! Questa è la mia vita, la vita di un’innocente ragazzina di undici anni!!! Una scolara senza scuola, senza le gioie e l’eccitazione della vita scolastica. Una bambina che vive senza giochi, senza amici, senza sole, senza uccelli, senza natura, senza frutta, senza cioccolata, senza caramelle, solo con un po’ di latte in polvere. In poche parole, una bambina senza infanzia. Una bambina della guerra. Solo ora capisco che sto davvero vivendo una guerra, che sono testimone di una brutta, orribile guerra. E insieme a me migliaia di altri bambini di questa città che viene distrutta, che piange e si dispera, sperando in un aiuto che non arriverà. Dio mio, finirà mai tutto questo, potrò mai tornare ad essere una bambina normale, una bambina che si gode la sua età? Una volta ho sentito dire che l’infanzia è il periodo più bello della vita. Ed è vero. Io amavo la mia infanzia, e ora una terribile guerra mi sta portando via tutto. Perché? Sono disperata. Ho tanta voglia di piangere… Sto piangendo… |
lunedì 28 gennaio 2013
Agli alunni di 4^
Il "GIORNO DELLA MEMORIA" ogni anno il 27 gennaio
Shoah" è un termine
ebraico che significa "annientamento", "sterminio".
Esso si riferisce ad una delle più vergognose vicende della storia umana, quando i regimi dittatoriali nazi-fascisti, circa sessant'anni fa, stabilirono, attraverso leggi razziali, di far arrestare tutti gli Ebrei e di rinchiuderli nei campi di lavoro forzato e di sterminio, per eliminare del tutto la loro "razza", ritenuta inferiore.
La stessa sorte toccò agli zingari, agli slavi, ai disabili, ai neri, e a tutti coloro che, secondo i nazisti e i fascisti, non appartenevano alla razza bianca ariana, considerata superiore e pura.
Esso si riferisce ad una delle più vergognose vicende della storia umana, quando i regimi dittatoriali nazi-fascisti, circa sessant'anni fa, stabilirono, attraverso leggi razziali, di far arrestare tutti gli Ebrei e di rinchiuderli nei campi di lavoro forzato e di sterminio, per eliminare del tutto la loro "razza", ritenuta inferiore.
La stessa sorte toccò agli zingari, agli slavi, ai disabili, ai neri, e a tutti coloro che, secondo i nazisti e i fascisti, non appartenevano alla razza bianca ariana, considerata superiore e pura.
Oggi a noi può sembrare impossibile e incredibile che possano essere
successi quei fatti e che donne, uomini e bambini di un intero popolo siano
stati perseguitati, torturati e uccisi nei campi di concentramento e nelle
camere a gas: ma è tutto tragicamente vero e ogni uomo appena ragionevole si
vergogna ancora oggi di quello che successe.
E non dobbiamo pensare che i nazisti e i fascisti fossero tutti dei pazzi: sarebbe troppo facile liquidare lo sterminio accusando uno o due pazzi responsabili. I loro capi erano persone istruite e di normale intelligenza: sapevano quello che avevano deciso di fare. Lo sapeva Hitler e chi stava al suo fianco, lo sapeva Mussolini e il re d'Italia che firmarono le leggi razziali per perseguitare gli Ebrei italiani. Lo sapevano tutti coloro che obbedirono a quelle leggi sbagliate e crudeli.
E non dobbiamo pensare che i nazisti e i fascisti fossero tutti dei pazzi: sarebbe troppo facile liquidare lo sterminio accusando uno o due pazzi responsabili. I loro capi erano persone istruite e di normale intelligenza: sapevano quello che avevano deciso di fare. Lo sapeva Hitler e chi stava al suo fianco, lo sapeva Mussolini e il re d'Italia che firmarono le leggi razziali per perseguitare gli Ebrei italiani. Lo sapevano tutti coloro che obbedirono a quelle leggi sbagliate e crudeli.
Ma la strada verso la giustizia e la pace è ancora lunga: basta guardare
a quante guerre e persecuzioni sono ancora in atto in ogni continente del
mondo. Occorre proprio l'impegno di tutti noi.
Leggendo una paguna di "Diario di Anna Frank" sono sorte tra gli alunni domande, curiosità, riflessioni.... se desiderate sapere qualcosa di più potete visitare questo sito:
giovedì 24 gennaio 2013
18/1/2013
Caro diario,
ieri è stata una bellissima giornata perchè era
il mio compleanno ed ho invitato i miei parenti a casa mia, per festeggiare .
I miei zii mi hanno regalato dei jeans viola, una sciarpa viola,
una giacca viola, dei pantaloncini lunghi e una maglietta a maniche lunghe. Più
tardi abbiamo preparato una buonissima
grigliata e abbiamo iniziato a mangiare appena cotto tutto. Dopo aver mangiato
mio papà mi ha fatto il latte macchiato.
Mia mamma ha preso poi la torta di compleanno di Hello Kitty e l’ha portata in tavola, allora tutti quanti mi hanno cantato „Tanti auguri“.
Infine sono andata a letto, ero molto felice del compleanno trascorso.
Larisa
venerdì 18 gennaio 2013
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