La timidezza di Matilde, regina dei delfini.
Non
è così difficile incontrarla a primavera Matilde, la regina dei delfini. Basta passeggiare sulla spiaggia della Versilia, in quel tratto della battigia
dove la schiuma delle onde si ritira e si fa
calpestare, e scrutare l'orizzonte con un buon
binocolo. Se la fortuna ci assiste e la costanza
ci sostiene, lei appare e allora lo spettacolo
è divino.
La sovrana danza insieme ai suoi sudditi, un branco di
140 tursiopi. Riti d'amore in quel tratto di mare che si perde nel cuore del
Santuario dei Cetacei. Matilde è sempre
davanti a tutti spavalda e fiera eppure è timida con gli umani: a differenza
degli altri, lei alle persone non si avvicina
mai. È unica, Matilde. Non solo per quel carattere dominante che, da femmina, la fa imporre su tanti maschi e neppure perché salta più in atto di tutti, ha
il dorso segnato da macchie bianche e un segno
inconfondibile sulla pinna (una @,
sì proprio la chiocciola di Internet). È unica perché è un capobranco altruista che si dona alla comunità, lo accompagna anche al gioco e al benessere, e rinuncia ai sollazzi
standosene a distanza.
«La
studiamo da anni ed è fantastica — racconta Silvio Nuti, biologo marino, fondatore
del Cetus di Viareggio (centro di ricerche
sui cetacei)—. Lei non si è mai avvicinata
a una barca, che per un delfino è un
grande giostra. Guida il branco verso il gioco
ma lo sorveglia da lontano. Poi, quando decide che l'ora
della ricreazione è finita, richiama gli altri
esemplari (che la seguono immediatamente)
e si ritira velocemente». Tempo fa Matilde, come raccontano i biologi, ha
accompagnato anche alcuni piccoli verso una barca e li ha fatti divertire
come se avesse regalato loro un giocattolo. La regina dei delfini ha quasi
certamente più di trent'anni, da almeno 14 è capobranco, e ha avuto almeno
due piccoli. L'ultimo lo ha coccolato con un amore così forte che sembra quasi
impossibile per un cetaceo. «Non l'ha mai lasciato, quel cucciolo — continua
Nuti — sino a quando non è stato capace di badare a se stesso e il branco lo
ha accolto come un altro membro in una sorta di rito». Forse ha qualche timore
per gli umani, Matilde, anche se dimostra grande coraggio e spirito di
servizio per il branco. I delfini della Versilia hanno tutti un nome, il più
vivace, che aveva inevitabili graffi sul dorso, è stato battezzato Scracci (da
scratch, «graffio» in inglese). Bumpy (da bump, «protuberanza») aveva una
specie di bernoccolo su una pinna, Jenny, un graffio a forma di «J» sotto la
pinna caudale. Poi è arrivata Matilde. E da allora il regno della regina dei
delfini è diventato una favola vera.
Marco
Gasperetti
Corriere
della Sera Sabato 23 Marzo 2013
Rispondi alle seguenti domande:
1. In quale periodo si può vedere Matilde?
2. Dove devi recarti per poterla osservare?
3. Cosa significano secondo te alla riga 5 le parole “… e la costanza
ci sostiene”
4. Quanti delfini seguono Matilde?
5. Com’è il carattere della regina del branco?
6. Qual è il segno inconfondibile di Matilde?
7. Mentre il branco si diverte, Matilde cosa fa?
8. Perché , secondo te, le barche sono definite giostre
per i delfini?
9. Come si è comportata Matilde verso i suoi piccoli?
10. I biologi marini seguono da tempo i delfini di Matilde
e danno ad ognuno di loro un nome proprio. Come decidono questi nomi?
Analizza le seguenti frasi:
Matilde è spavalda e fiera ma
molto timida con gli uomini
Oggi con la mia classe abbiamo letto questo articolo e devo dire che parlare dei delfini come animali magnifici che hanno un buon rapporto con l'uomo è interessante e bello da scoprire.
RispondiEliminaMi piacerebbe sapere perchè Matilde è tanto timorosa verso gli umani. Avrà avuto qualche brutta esperienza?
RispondiEliminaSecondo me si, ma non ne sono sicura. Comunque i delfini sono degli animali magnifici!!
RispondiEliminaEmmapreti
Secondo me Matilde, la delfina, ha avuto qualche esperienza coll'uomo ma ho il dubbio che sia gradita da Matilde...
RispondiEliminaSara.
Hai ragione anche secondo me ha avuto un esperienza con l'uomo ma molto probabilmente non è stata gradita da Matilde
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