martedì 26 novembre 2013

      Classe 5^       

  I nostri racconti di fantascienza







NEL BUCO NERO

Un giorno, due pirati dello spazio chiamati Buc e Fil, salirono sulla loro navicella fatta di pasta frolla perchè, stando sul pianeta dei dolci, diventarono di pasta frolla loro e la navicella spaziale.
Dopo pochissimo tempo i due partirono e si dirissero verso un altro pianeta dello spazio chiamato " VETRIX " .
Atterrarono in un pianeta che, a prima vista,  sembrava normale.
Dopo che Fil e Buc scesero e fecero alcuni passi, tutto cambiò di colpo.
I palazzi diventarono di vetro, le macchine e la strada pure! ... Tutto diventò di vetro.
I due pirati fecero molta attenzione a non rompere niente.
Passarono anche per la strada; Fil passò senza fare rumore, invece Buc  inciampò   e ruppe la strada.
Tutti gli alieni della città si accorsero di loro e si arrabbiarono.
Fil e Buc corsero a perdifiato per raggiungere la loro navicella,  ma quando saltarono sul mezzo, non si accorsero che anche quella era diventata di vetro.
Dopo poco tempo, la navicella si ruppe in mille pezzi e i pirati caddero a terra.
Tutto il paese si arrabbiò ancora di più con Fil e Buc.
Per punirli, l' alieno-sindaco gli disse di ricostruire tutto il paese con un altro materiale  più resistente: l' argento.
I due pirati si misero subito al lavoro. Dopo una settimana di lavoro, la città diventò
d' argento. Poi i pirati ricostruirono anche la  navicella  con l'argento e  la dipinsero come era prima di diventare di pasta frolla. Infine se ne volarono via verso altri pianeti sperduti dell' universo.



                    


Il mondo dei giocattoli

Fil e Buc sono dei pirati spaziali e  escono dal mondo dei dolci. Fil  vede una moneta per terra e lascia il volante della navicella spaziale  che va a finire in un strano pianeta pieno di giocattoli. Buc chiede a Fil in che strano mondo sono arrivati, lui gli risponde che non lo sa. Dopo arrivano due ragazze giocattolo che gli chiedono chi sono, loro gli rispondono che sono due pirati e che non sanno dove si trovano. Le due rispondono che sono atterrati su una pianeta sperduto che si chiama „Mondo dei giocattoli“ e gli dicono anche che, in  5 minuti, si sarebbero trasformati in giocattoli come loro. I due pirati  però non le non stavano ascoltando perchè si erano innamorati delle due bambole e le guardavano senza sentirle. Passati 5 minuti i due e la navicella si trasformarono in giocattoli. A loro non importava proprio niente perchè sapevano che potevano restare con le due bambole per sempre, anzi erano felici. Infine diventarono bravi e gentili con gli altri, non più pirati spaziali, ma giocattoli spaziali.






L'inferno galattico

Buc e Fil erano due pirati spaziali  che, sopra la loro navicella senza carburante e, in picchiata, precipitarono in un pianeta gigantesco che luccicava  come una stella dorata. Sul portone, all'entrata del pianeta, c‘era scritto "Appartenenza Willson". Intorno  a loro era tutto nero, ma con un po' di coraggio entrarono.Aprirono  poi una seconda porta e lì dentro trovarono  tanto oro e gridarono di gioia, ma  nel frattempo uno scheletro  si era risvegliato e li catturò.Li portò dal capo il quale gli ordinò di portarli in prigione. Rimasero bloccati per  alcune settimane, ma  poi arrivarono una marea di pirati  spaziali a liberarli. Le navicelle  entrarono nel pianeta gigantesco e  riuscirono  a liberarli anche se  fecero una gran fatica perchè  alcuni vampiri li fermarono,  cominciò una grande guerra ma, alla fine, i pirati riuscirono a vincere!Finalmente Buc e Fil tornarono a casa senza neanche un graffio e con tanto, tantissimo oro.





 Nel buco nero

Buc e Fil, due pirati spaziali, partirono dal mondo dei dolci e arrivarono nel mondo d'oro. I due pirati ne furono molto felici perchè c'era molto oro da rubare. Loro pensarono di prendere di nascosto le foglie che stavano cadendo dagli alberi  e le misero nel sacco che avevano, poi ripresero la navicella e andarono in città. Anche le persone e i cani erano d'oro. Fil si chiese perchè non c'erano miniere d'oro e Buc gli rispose  che  non c'erano perchè lì  tutto era oro.  Presero molte altre cose. Ad un certo punto la polizia li sorprese a rubare.  Scapparono correndo e quando arrivarono alla navicella  si accorserro che non poteva più prendere il volo perchè era diventata una macchina. La polizia, con la loro pattuglia di moto, furgoni e auto, riuscì a prenderli e il giudice gli fece rimettere a posto tutto. I Dorati, gli abitanti del mondo d‘ oro, gli regalarono una navicella spaziale d'oro e così Fil e Buc ripartirono. Quando furono sulla navicella Buc disse a Fil:"Nel mondo d'oro non ci dobbiamo tornare perchè ora  siamo ricchi, abbiamo tutta una navicella d’oro!". Buc non rispose perchè si era addormentato dalla stanchezza.


Nel buco nero

Buc e Fil sono due pirati spaziali caduti in un buco nero.
Erano capitati nel mondo dei dolci, poi scapparono e ritornarono  in un buco nero.
Questa volta erano capitati in un mondo fatto di ghiaccio.
Non riuscivano a camminare perchè scivolavono dappertutto.
Dopo un po' videro un diamante, si avvicinarono e lo presero, ma era solo un pezzo di ghiaccio illuminato dal sole.
Andarono in città congelati dal freddo, videro molte cose come  vasi, quaderni, cattedre, però tutto era fatto di ghiaccio.
Dopo ancora vennero imprigionati dal capo della città per chè gli estranei, in quel posto, non erano ben accettati.
I due rimasero in prigione per tre settimane. Quando si resero conto che erano buoni e non avrebbero dato noia a nessuno, li liberarono.

Appena usciti scapparono con la loro  navicella, erano felici di tornare nel loro mondo, la Terra .


venerdì 22 novembre 2013

 
La Convenzione  sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (Convention on the Rigths of the Child), approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989.
 
  20 Novembre 2013, gli alunni di classe 5^ hanno parlato dei Diritti dei bambini e hanno realizzato questo cartellone.
  

giovedì 14 novembre 2013


Le nostre ricette della FELICITA'
classe 4°


JACOPO
La ricetta della felicità è questa: non devi arrenderti a un "no", se hai fame ed è quasi pronta la cena devi sopportare, Dio ti ricompenserà con la felicità.
Per essere felice bisogna frullare e mescolare bene gioia, felicità e amore. Metti in forno per un'ora, lascia raffreddare e glassa con tre calci al pallone. I tuoi biscotti a forma di cuore sono pronti.

ROBERT
Ingredienti: 3 Kg di pazienza, 6 pizzichi di amore, 2 sorrisi, un goccio di soddisfazione e 3 filtri di gioia.

SIMONE
Ingeredienti: amicizia,50 000g di amore, 300g di gioco, divertimento, 40 000g di cuore, 60 000 000 di felicità. Mescolare bene insieme e mettere in una teglia a forma di cuore. Mettere poi in  forno per 10 min e far raffreddare.

GLENDI
Prendere le uova della felicità, rompile e mettile dentro alla gioia. Mescola bene e aggiungi il formaggio della pazienza, 10 cucchiai di amore e un goccio di felicità poi metti in forno per 20 min e la torta della felicità è pronta.

ELISA
Ingredienti: 5 kg di amore, 10 cucchiai di felicità, 9 ml di contentezza.
Mescola l'amore e aggiungi la felicità. Unisci la contentezza e metti in forno.

LUCA
Ingredienti: 50g di sorriso, 100g di felicità, 200g di gioia 2 Kg di pazienza, 2 kg di serenità. Mescolo tutti gli ingredienti. Ecco la ricetta.

SAMUELE
Per me la torta della felicità è una torta a forma di cuore con dentro scritto: "La vita continua e non finisce come dicono gli Egizi". Sopra vorrei che ci fosse il gelato alla felicità decorato con dolcezza, amore e gioia.
BUON APPETITO!!!!

martedì 12 novembre 2013


Gli alunni di classe 3^ hanno lavorato molto in questo primo periodo di scuola  per abbellire la loro aula e hanno  svolto  attività per loro piacevoli e interessanti!   


Tanto colore.....ma che allegria!



Le molte domande dei bimbi di fronte alle meraviglie della natura


 

La spiegazione degli scienziati: il nostro
Pianeta cominciò così...


Tanti ambienti durante

 

la giornata!


Un grande pittore, Paul Klee, ha dipinto un quadro che ha chiamato "Messaggero dell'autunno". Abbiamo provato anche noi, alunni di classe 4°, a seguire il suo esempio: dopo aver disegnato il nostro personale "messaggero dell'autunno", lo abbiamo incollato su uno sfondo dipinto con gli acquerelli.


martedì 5 novembre 2013

Ripudiamo la guerra, vogliamo la PACE!!!


Gli alunni di classe 5^ in occasione del 4 Novembre, festa dell' Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, hanno  affrontato il tema delle guerre  nel mondo.
In classe è stata letta e analizzata   una poesia scritta da una bambina israeliana di 12 anni, Sarek Tali, che ha vissuto in prima persona, nel suo paese, le sofferenze  di uno dei molti conflitti arabo- israeliani. La bimba è riuscita ad   esprimere con parole semplici e toccanti la sua reazione  davanti alla guerra: c'è il rifiuto del dolore, delle atrocità e delle sofferenze, prevale il sogno e il bisogno della pace.  Anche gli alunni di 5 si sono improvvisati poeti e hanno scritto alcune poesie  dal titolo "Un messaggio di pace".


 

La pace è un cuore
 
che regala l'amore,

gira per la Terra

dicendo che non si fa la guerra;

bandiere di pace qua e là

attirando lo sguardo dei ragazzi in città.

Uniti siamo milioni di persone

gridiamo forte e chiaro, più forte del cannone,

non guerra, ma pace sia

e avremo nel cuore pace e allegria!



 Daniele

La guerra è lunga
                                          
                                           ed io non posso stare a guardare.

La pace è libertà

mi fa ricordare colori vivaci.

La guerra è lunga

ed io sono triste. 

La pace è libertà

ed io gioco contenta. 

La guerra è lunga

e io combatto, ma un giorno finirò di lottare.

La pace è libertà

ed io sono piena di felicità.

 

BEATRICE



 

   































 


 
 
Non voglio la guerra, ma voglio la pace
perché il cuore mi dice
che  è giusta e felice.
 Ogni bambino dovrebbe giocare
e a cose felici pensare,
senza mai la guerra fare.
 Vorrei la pace in tutto il mondo
a tutto tondo,
la pace fino in fondo!
 Cerchiamo di non essere nemici
diventiamo tutti amici,
facciamo la pace e saremo più felici.
                                                              Elisa
 
 
Un messaggio di pace
è arrivato a casa mia
con tutti i colori dell' arcobaleno.
In questo arcobaleno c'era scritto:
nell' arancio… il sole
splende in tutto il mondo;
nel blu… il buio della notte;
nel giallo…. lo splendore delle stelle;
nel verde…. la rinascita di una nuova vita;
invece nel rosso….il sangue dei morti
e nel viola…. le atrocità dei guerrieri.
Quando ho finito di leggere
ho pensato che i colori
arancio, blu, giallo e verde
fossero i colori adatti a tutto il mondo
perché sono i colori della pace!           
Joni
 
 






 

Un giorno feci un sogno brutto,

lì dentro c'ero io tutto distrutto.

C'era la guerra, io avevo capito,

mi chiesi subito quando tutto sarebbe finito.

Vicino a me c'era un soldato,

ma poco dopo gli hanno sparato.

Era caduto e il sangue gli colava,

di certo a casa, aveva dei figli che amava.

Un soldato morto, un elicottero precipitato,

due elementi che per la nazione hanno lottato.

Era solo un brutto sogno, ed io ero incapace,

ma mi sveglio e qua, per fortuna,c'è la pace!                          
                                                                       Mattia C.
 

 
 
                                                
Un messaggio di pace io vorrei portare,

a quelli che solo la guerra sanno fare.

 Con quei grossi carri armati,

hanno ucciso gli uomini che sono passati.

 Vorrei gridare a tutti i violenti

di essere di ogni cosa più contenti.

 La pace è un dono meraviglioso,

ed è senza dubbio un bene prezioso.

 Essa è desiderata in grande quantità,

sempre da tutta l' umanità . . .

e con i colori arancione, verde, celeste, rosa,

la pace diventa grandiosa.

                                                                                                                             MATTIA M.

 

 
 
 

Ci sono tanti colori belli come:

il giallo, l'arancio e il celeste,

perché mi ricordano la pace

cioè il sole, la libertà e la felicità.
 

Ci sono alcuni colori brutti come:
 

il nero, il bianco e il rosso
 

perché mi ricordano la guerra,
 

cioè l'oscurità, il viso dei morti e il sangue.

                                    
Marco B.

 


 

 

 

 

La guerra è arrivata,

ma pian piano va eliminata.

I bambini devono giocare

e pensare a colorare.

Più guerre si fanno

più il mondo è malsano.
 
I soldati non dovrebbero lottare

e il male non dovrebbero fare.

La pace arriverà con un arcobaleno

e la guerra finirà in un baleno.             

Marco A.

 
                                                                              
Era una vita dura,
da affrontare senza paura,
basta soldati,
buttate via i carri armati.
Con la guerra
si distruggerà la propria terra, 
moglie e bambini piangeranno i loro amati
che si sono da loro allontanati.
Orsù uniamo le nostre voci
e cantiamo melodie sempre più dolci:
se nel cuore dell'uomo l'odio tace,
nel mondo trionferà la pace!!! 
                                                                 Lorenzo
 
 
 



 

Non voglio la guerra, ma voglio la pace,
mi fa ricordare i colori dell' arcobaleno.
Mi piace l'arancio, mi fa felice,
mi ricorda la pace infinita,
mi piace anche il verde e
mi fa ricordare la natura assoluta,
c' è anche il blu della notte
che ci dà la buonanotte,
mi piace il viola
e mi ricorda i fiori della primavera,
e c' è anche l‘ azzurro
che mi ricorda la libertà!
Prendo i colori e inizio a disegnare la pace!
 
                                               MARIA LARISA